Il Percorso prima parte
Prima Parte: Cascate dell’Iguazú – Ushuaia (4.620 km)
Punto di partenza dell’intero percorso saranno le Cascate dell’Iguazú, al confine tra Brasile e Paraguay. Nella famosa Gola del Diavolo, le acque del fiume Iguazú danno vita ad uno spettacolo di 275 cascate che nel punto più alto fanno un salto di ben 70 mt. Da qui il viaggio proseguirà appunto in Paraguay. Il tragitto continuerà quindi verso sud nello stato dell’Argentina. La prima parte del tratto argentino, fino alla metropoli di Buenos Aires, corre non lontano dal confine brasiliano e da quello uruguayano. La capitale dell’Argentina è una città meravigliosa che meriterebbe una permanenza di almeno una settimana, ma pochi giorni dovranno bastare per ricaricare le energie. Lasciata Buenos Aires, con già oltre 1.300 km alle spalle, i cicloturisti punteranno decisi verso l’estremo sud del mondo attraverso la Patagonia argentina alla volta della meta finale: Ushuaia. Prima di mettere piede nella Terra del Fuoco sarà però necessario percorrere un piccolo tratto anche in Cile.
Il Territorio
Cascate dell’Iguazú
Situate al confine tra Brasile, Argentina e Paraguay, le Cascate dell’Iguazú sono un’eccezionale capolavoro della natura nascosto nel profondo della foresta dell’omonimo Parco Nazionale. All’altezza della Gola del Diavolo il fiume Iguazú da vita a ben 275 cascate che, nel punto più alto, raggiungono i 70 metri di altezza. Tale spettacolo è entrato di diritto tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO e tra le sette meraviglie naturali del mondo. All’interno del Parco Nazionale Iguazú sono stati allestiti vari percorsi avventura che permettono di ammirare le cascate tanto da vicino che si può sentire il fragore dell’acqua fin dentro il proprio corpo, pur restando in una zona di sicurezza.
Il nome Iguazú deriva dalle parole guaranì “y”(acqua) e “guasu”(grande). Secondo la leggenda di questo popolo la gola fu creata da un dio, che arrabbiato dalla fuga della sua amata con un altro mortale, modificò il corso del fiume.
Buenos Aires
La più grande città dell’Argentina nonché sua capitale, Buenos Aires è il centro finanziario, portuale, artistico e turistico più importante del paese. La città in sé per sé conta circa 3 milioni di abitanti ma l’area metropolitana di cui è a capo supera i 10 milioni. Con buona parte della popolazione che proviene dall’Europa, Buenos Aires è cosmopolita, moderna e piena di attrazioni.
Cuore politico e religioso della città è Plaza de Mayo costruita nel lontano 1580, vi si affacciano il Museo Nazionale del Cabildo, le sedi di governo nazionale e cittadino, la cattedrale maggiore e la banca centrale. Il modo migliore per apprezzare lo spirito latino di Buenos Aires è una passeggiata tra i suoi quartieri più caratteristici: San Telmo, zona di bancarelle e artisti di strada, La Boca, creato nell’800 dai marinai genovesi, Retiro, Recoleta e Palermo. Da non sottovalutare è poi anche la modernissima zona di Porto Madero.
Patagonia
Spazi enormi e selvaggi, battuti dal vento e intensamente luminosi, la Patagonia non ha mai conosciuto il massiccio intervento dell’uomo se non nei piccoli centri urbani sparsi sul suo territorio. Circa 900 mila km quadrati di pianure steppiche con vista panoramica sulle Ande all’estremo sud del mondo, con una densità abitativa di appena 2 abitanti per km quadrato.
La Patagonia si può dividere in due grandi macroaree: il versante occidentale, dove si trova la lunga catena montuosa delle Ande con laghi, ghiacciai e foreste e il versante orientale, caratterizzato da immensi altopiani semi-desertici che arrivano fino all’Oceano Atlantico. Della Patagonia fa parte anche la provincia argentina della Terra del Fuoco, la più vicina al circolo polare antartico.
In questo territorio unico vivono alcune specie animali altrettanto uniche e per questo protette: è il caso del condor delle Ande, dei pinguini di Magellano, del guanasco e della volpe della Patagonia.
Ushuaia
Capoluogo della provincia della Terra del Fuoco, Ushuaia rimase pressoché disabitata e sconosciuta al resto del mondo fino al 1947, prima era utilizzata come colonia penale di massima sicurezza. Furono proprio i detenuti, costretti a estendere la via ferrata locale, costruire edifici e disboscare vaste aree, a dare il via allo sviluppo della città Una volta chiuso il penitenziario il governo argentino affidò i lavori di costruzione della città ad un imprenditore italiano e in seguito molti degli operai e tecnici impegnati nel progetto vi si stabilirono con le loro famiglie.
Il centro è oggi caratterizzato da interessanti edifici ottocenteschi, pub, hotel e ristoranti in cui è possibile gustare le specialità di pesce del posto. L’attrazione più affascinante resta però la natura: quelle rocce, quei ghiacci e quelle piante che suggeriscono un’atmosfera da “fine del mondo”. Una terra aspra, dura e inospitale, ma di grande fascino sia per gli abitanti locali che per i turisti che la visitano ogni anno.